SHOAH La percezione e lo sguardo del contemporaneo nella fotografia e nella grafica d’arte
Sabato 25 gennaio 2020 alle ore 11.30 alla Galleria Civica d’ Arte Moderna e Contemporanea San Donà di Piave sarà inaugurata la mostra SHOAH La percezione e lo sguardo del contemporaneo nella fotografia e nella grafica d’arte alla presenza del Sindaco Andrea Cereser dell’ Assessore alla Cultura Chiara Polita del Vice Presidente FIAP Federazione Italiana Associazioni Partigiane Bianca Cimiotta Lami e dei curatori Toni Garbasso e Giorgia Pilozzi La mostra “Shoah.
La percezione e lo sguardo del contemporaneo nella fotografia e nella grafica d’arte”, iniziativa promossa da FIAP (Federazione Italiana Associazioni Partigiane) che verrà ospitata al Centro culturale Leonardo Da Vinci a San Dona’ di Piave il prossimo 25 gennaio 2020 in occasione della Settimana della Memoria per opera del Comune che ne ha Patrocinato l’ iniziativa.
La mostra è un progetto in progress che nasce da una riflessione su come l’Arte, oggi più che mai, possa esprimersi attraversando la Storia e la sua Memoria, per poi restituirla rinnovata e nello specifico attraverso la Fotografia e la Grafica d’Arte. Già presentata alla casa della memoria e della Storia di Roma e a Civita castellana.
La mostra racconta la memoria della Shoah attraverso le opere di artisti contemporanei con un accento di tipo interpretativo più che storico o celebrativo e vuole riflettere su come i linguaggi del contemporaneo possano percepire, leggere e interpretare le vite e gli avvenimenti di un periodo storico difficile da dimenticare, che riguarda le vittime, i luoghi e gli accadimenti relativi alla persecuzione antiebraica fra il 1939 e il 1945, cercando così di cogliere ciò che rimane vivo del passato alla memoria.
Le immagini in esposizione provengono da racconti incontrati ma anche cercati, sono frutto di esperienze personali e di straordinarie storie di vita, sono i luoghi simbolo del pianto e dell’orrore, sono i ricordi della memoria che tramandata da generazione a generazione, da nonno a nipote getta uno sguardo anche nell’ottimismo e nella forza della rinascita: sono visioni della memoria.
Provenienti da percorsi diversi e con mezzi espressivi comuni, gli artisti sono chiamati a fermare il tempo, e attraverso la sensibilità delle personali visioni ci regalano una riflessione e una domanda su come, oggi, la Memoria della Shoah possa essere raccontata e rappresentata. Questa mostra vuole indicare una strada, ampliando lo sguardo che oltre a cogliere il racconto della storia, colga il particolare dell’orrore attraverso un’azione artistica che poggi i suoi motivi sullo stesso principio attivo di trasmissione per far nascere un nuovo impulso affinché la memoria oltre che essere una dimensione privata possa sempre più divenire una condizione pubblica, un bene comune e una condizione condivisa e collettiva.
Molti di noi si interrogano come sia possibile affrontare questo tema scottante e pieno di dolore non essendone stati i protagonisti diretti, e quale possa essere la giusta modalità. Questo è la domanda che oggi ci poniamo affinché la memoria non diventi un concetto astratto tantomeno scomodo per non affrontarlo affinché le nuove generazioni trovino una strada aperta da percorrere anche attraverso gli strumenti dell’arte che come medium trasversale può sorreggere la storia con quello sguardo e quella percezione sottile capace di sostenere tanto orrore e disperazione del ricordo. E come ci ricorda Pietro Terracina “La memoria è ciò che lega il passato con il presente”.
E proprio per non dimenticare con questa mostra e con i suoi artisti, oggi in occasione della Settimana della Memoria , ricordiamo la SHOAH, quella tempesta devastante, quella catastrofe.
Pensiamo che questa possa essere la funzione dell’Arte nei confronti della Memoria, quella di raccontare, raccoglierne i frammenti per poi restituirli, rendendoli vitali per il ricordo. Un’esperienza che fino ad oggi ha coinvolto 29 artisti di diversa natura e biografia, molti dei quali di rilevanza internazionale, chiamati ad interpretare attraverso il mezzo della fotografia e della grafica d’arte, la memoria della Shoah. Con questa esperienza si è potuto osservare come i linguaggi del contemporaneo elaborano, interpretano gli avvenimenti, le vittime, i luoghi e gli accadimenti relativi al periodo che si è svolto tra il 1939 e il 1945.
Presenti in mostra per la fotografia : Andy ALPERN, Dario BELLINI, Marzia CORTEGGIANI, Edoardo CUZZOLIN, Valerio DE BERARDINIS, Gian Luca EULISSE, Francesco FINOTTO, Gerri GAMBINO, Toni GARBASSO, Teresa MANCINI, Simone MANZATO, Cristina OMENETTO, Peter QUELL, Francesco RADINO, George TATGE. Per la grafica d’arte: Luisa BACIARLINI, Livio CESCHIN, Alessia CONSIGLIO, Susanna DOCCIOLI, Elisabetta DIAMANTI, Marcello FRAIETTA, Valeria GASPARRINI, Cesco MAGNOLATO, Elio MAZZALI, Laura PERES, Giorgia PILOZZI, Usama SAAD, Gianluca TEDALDI.
L’iniziativa si completa con un progetto indirizzato agli studenti che parteciperanno attivamente prendendo a pretesto la nostra mostra per realizzare un lavoro o in forma letterale o in forma visiva che sarà presentato nel mese di maggio ed ad un ampliamemto della partecipazione di artisti del territorio. Il catalogo realizzato per l’occasione riunisce i testi di: Bianca Cimiotta Lami, di Vittorio Calimani, di Aldo Pavia, di Pupa Garriba e del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura che con la loro sensibilità ci hanno consentito di trasmettere la memoria attraverso un linguaggio contemporaneo